Nato a Torre Pellice il 1 gennaio 1924, caduto a Bricherasio il 4 settembre 1944.

Dove si trova la lapide

Comune:

Bricherasio

Località:

Via Assietta

Note: all'incrocio tra via Assietta e Via Molarosso

Cenni storici

Il partigiano "Mano", Ermanno Rivoira, era coetaneo ed amico di Sergio Toja, come lui cattolico del circolo Giac della parrocchia di San Martino di Torre Pellice ed allievo del liceo valdese.

Con Sergio condivise le prime esperienze resistenziali all'indomani dell'8 settembre, quando abbandonò la Regia Marina in cui si era arruolato, fece ritorno a casa e salì in montagna.

Dopo qualche settimana, preoccupato per le minacce incombenti sulla sua giovane famiglia, provò a rispondere alla chiamata alla leva per la Repubblica Sociale, ma dopo pochi giorni fece ritorno in montagna; venne ben presto catturato a Bricherasio da un reparto di soldati tedeschi e tradotto a Pinerolo e poi alle Nuove a Torino, interrogato e torturato.

Deportato verso un campo tedesco, riuscì a fuggire grazie alla collaborazione di alcuni ferrovieri che finsero un guasto sulla linea per dar tempo ad alcuni giovani di allontanarsi dal convoglio senza essere visti.

A giugno del '44 lo troviamo reclutato da Meo Demaria nella banda di Bricherasio che è appena rientrata nella sua base di Pian Moré in uno dei valloni del Chiamogna dopo le operazioni in alta valle. Raggiunta ancora una volta quella che nel frattempo era diventata la V Divisione Alpina intitolata all'amico Sergio, vi si distinse in diverse operazioni di sabotaggio e di guerriglia che gli valsero la nomina a comandante di squadra.

Il 4 settembre 1944 la banda progettò una operazione contro le SS acquartierate nelle scuole elementari di Bricherasio: l'idea era di catturare quelle di loro che in libera uscita frequentavano due osterie del paese. Nel secondo di questi interventi, quello contro l'osteria "Europa" di piazza Santa Maria a cui partecipò Ermanno, sopraggiunsero complicazioni perché alcuni soldati si barricarono all'interno del locale. Nel suo libro "La guerra di Bastian" Pierfrancesco Gili riporta che Ermanno, insieme a Enrico Rivoira, restò gravemente ferito da una raffica "frutto di un tragico errore".

Cesare "Cege" Caffaratti si caricò in spalla Enrico e si diresse verso i Torretti, gli altri portarono Ermanno alla base di Pian Moré; da lì su un carro trainato da due mucche lo portarono ai Piani di Prarostino, dove giunse cadavere. Lo avvolsero in un lenzuolo e lo seppellirono nel cimitero del paese. Più tardi la famiglia verrà a dissotterrarlo e riporlo in una bara, in attesa di fargli un solenne funerale in tempi migliori.

Anche Enrico Rivoira era spirato sulle spalle di Cege, appena fuori Bricherasio. Cosa sia successo davanti all'osteria Europa rimane un mistero, qualcuno dirà di aver visto un soldato tedesco uscire da una porta vicino, sparare e fuggire, ma ciò non basta a togliere i dubbi su un tragico malinteso tra i partigiani.