ANPI sezione di Torre Pellice, per il Consiglio Direttivo la Presidente Monica Barotto:
Mentre continua l’escalation del genocidio a Gaza con la completa occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele, mentre continua la guerra in Ucraina con il progetto della spartizione del suo territorio, mentre i paesi aderenti alla Nato hanno accettato di portare la spesa degli armamenti al 5% dei pil nazionali e la UE ha pronto un piano di riarmo da 800 milioni di euro, mentre quindi sembra che il mondo precipiti inesorabilmente verso la sua autodistruzione, arriva da Genova una notizia, una piccola fiammella di speranza che sembra dirci che ci si può ancora opporre a questa follia. In seguito ad una mobilitazione dei lavoratori portuali, organizzata da Filt CGIL insieme al Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) e all’Unione sindacale di Base (Usb), il 9 agosto il cannone Leonardo destinato agli Emirati Arabi Uniti non è stato imbarcato. Determinante è stato il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza e la volontà di lavorare in un porto civile e non servire un hub logistico della guerra. Nei giorni scorsi analoghe mobilitazioni hanno impedito carichi o transiti di armi per Israele e il Quatar.
Come sezione ANPI di Torre Pellice affermiamo la nostra solidarietà a questi lavoratori riconoscendo nella loro azione il pieno e concreto rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione per cui “L’Italia ripudia la guerra”