In una testimonianza riportata nel volume 7A dei Quaderni della Resistenza in val Pellice, Luigi Negro, il partigiano “Dante” della 105ª Brigata Garibaldi tesse un elogio dei “Rusmin”.
Con questo nome indica tutti quelli che non hanno combattuto con le armi in pugno ma si sono resi utili alla Resistenza in mille modi, pur continuando la loro vita in paese: garantendo collegamenti e rifornimenti, trovando rifugi e ricoveri. In ultima analisi, coloro che hanno permesso ai partigiani di combattere, coloro senza i quali, scrisse Felice Burdino, “Balestrieri”, la resistenza sarebbe stata vinta in un giorno.
“Rusmin” è tuttavia una persona precisa, presa a simbolo della categoria. E’ Renato Rosmino, operaio alla Microtecnica di Luserna San Giovanni, ma anche fabbro con un laboratorio di proprietà. Il nipote, Elmis Oddone, presidente della locale sezione ANPI, racconta che aveva una officina a fianco delle stalle della caserma Alberti, praticamente all’interno stesso della caserma, e che era lì che riparava le armi della 105ª Brigata Garibaldi. Le riparazioni più complicate le faceva alla Microtecnica, dove aveva a disposizione attrezzature di precisione che venivano volentieri messe a disposizione dall’azienda, che giocava abilmente su due tavoli; non di rado gli capitava di riparare le armi dei partigiani mentre i tedeschi dell’altro lato di un sottile divisorio di compensato riparavano le loro.
Renato Rosmino, il “Rusmin” descritto da Dante, era un comunista della prima ora, tesserato, ci dice Elmis, fin dal 1921, l’anno in cui fu fondato il partito, l’anno della “scissione di Livorno”.
In una breve memoria, Carmela Maio Levi, rifugiata ebrea a Rorà, scrisse che il 1° maggio del 1945 andò a Luserna e assaporò il piacere di sfilare al corteo della festa dei lavoratori. Lo fece a fianco di Rosmino: onnipresente, diremmo. Non dubitiamo che lo abbiano fatto sventolando entrambi la loro bandiera rossa.
Qui la fotografia di Renato Rosmino nel fondo fotografico della sezione Anpi di Torre Pellice.
Qui la testimonianza di Luigi Negro sui “Rusmin”.