“Il duturìn” della banda della Sea di Torre racconta…

Nell’ottobre del ‘43 Franco Davite, studente al primo anno di teologia, sale alla Sea di Torre Pellice dove opera uno dei primi gruppi di partigiani guidato da Telesforo Ronfetto e Mario Rivoir. Si renderà utile per qualche competenza di primo soccorso che gli varrà il nome di battaglia di “duturìn”.

All’alba del 3 febbraio 1944 Franco è appostato insieme alla sua banda lungo la strada che da Torre Pellice sale a Villar Pellice: hanno l’incarico di impedire che arrivino rinforzi alla guardia confinaria fascista assediata nella caserma di Bobbio Pellice dagli uomini della banda di Bobbio. Più giù, al ponte di Bibiana, lo stesso deve provare a fare un gruppo di garibaldini comandati da Tino Martina; più su, se le cose fossero andate proprio storte, l’ultima resistenza toccava agli uomini della banda dei Chabriols, appostati a ridosso della loro borgata.

Verso le 8 del mattino una colonna di tedeschi e fascisti parte da Pinerolo in soccorso della guarnigione di Bobbio; è formata da 4 camion pieni di truppa, due autoblindo e armi medio pesanti: due mortai da 81, mitragliere da 20 che sparano proiettili esplosivi, mitragliatrici e fucili mitragliatori in quantità.

Il primo gruppo, quello di Bibiana, coraggiosamente apre il fuoco con un fucile mitragliatore che subito si inceppa. Niente da fare…

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