Nato a Villar Pellice l'8 dicembre 1914, caduto ai Baussan (Angrogna) il 24 luglio 1944.
Dove si trova la lapide
Comune:
Angrogna
Località:
Baussan
Note: arrivando a Torre Pellice da via Matteotti, 50 m. prima del ponte sul torrente Angrogna salire sulla destra su Via Angrogna, poi strada dei Baussan; nello spiazzo subito dopo il condominio La Maisonette, a sinistra salendo, in basso sul muro di cinta con ringhiera che delimita una proprietà al civico 53
Cenni storici
Nato a Villar Pellice l'8 dicembre 1914, Paolo Poët faceva parte insieme al fratello Jean del gruppo dei Chabriols, il cosiddetto Gruppo dei Ventuno; le circostanze della sua tragica morte il 24 luglio del 1944 ai Baussan di Angrogna nei pressi di Torre Pellice non sono mai state del tutto chiarite.
Così racconta Attilio Jalla nella sua cronaca "La valle del Pellice sotto il peso dell'oppressione":
Nella notte tra il 23 ed il 24, al Baussan, si ode improvvisamente sgranare un fucile mitragliatore, poi un lungo lamento, gemiti di moribondo. Per le case vicine corre un brivido di spavento. Nessuno osa uscire. La mattina il partigiano Paolo Poët (Poluccio) è trovato morto sulla strada. Profonda impressione di lutto. Più tardi la squadra della Croce Rossa ne compone pietosamente la salma e la porta in barella alla camera mortuaria del cimitero. Di là, il 28, essa è trasportata col carro funebre al Cimitero del Villar, ove i compagni partigiani, fra la viva emozione della folla accorsa, gli portano l'estremo saluto fraterno.
Quel che sia successo lo possiamo ipotizzare grazie alla ostinazione della famiglia che volle l’autopsia del cadavere, da cui risultò che Poluccio era stato ferito a morte da un proiettile proveniente da un’arma in dotazione a un'altra squadra di partigiani; è quindi più che probabile che la sua morte fosse dovuta a un tragico equivoco o a un errore, anche se è doveroso domandarsi come mai il corpo venne lasciato sulla strada e lì abbandonato.
La lapide è una storia nella storia: nei giorni della tragica morte di Poluccio, Silvio Federico Baridon che era stato tra i fondatori delle formazioni GL in valle, amico di Emanuele Artom e di Jacopo Lombardini, che si distinse nella battaglia di Rio Cros, venne trasferito dalla direzione del Partito d’Azione sulle alture del lago di Como per organizzarvi le bande armate GL; lì, forte della esperienza già acquisita in valle, costituì e comandò la 6ª Divisione Giustizia e Libertà, articolata in brigate che volle intitolare agli amici caduti in Val Pellice: v'era una Brigata "Emanuele Artom", una "Paolo Poët", una "Alfonso Giusiano".
Questa lapide dedicata a Poluccio fu voluta, vi si può leggere, dalla brigata che, ben lontano da qui, portava il suo nome.